Era da parecchio tempo che mi frullava per la testa e per il lavoro in time lapse che sto facendo non poteva assolutamente mancare, sto parlando della val Buscagna nel comprensorio del Devero che con le nevicate abbondanti degli ultimi giorni dovrebbe essere interessantissima sia dal punto di vista fotografico soprattutto per farci qualche sequenza in time lapse.
Così un giorno di febbraio si parte, il meteo è ottimo, nel senso che prevede cielo sereno ma vento forte in quota anche se in attenuazione nel corso della giornata.
In effetti è proprio cosi, una volta arrivati a Devero una bufera di neve ci accoglie, di quelle che fai fin fatica a vedere cosa hai davanti, la tentazione di abbandonare è tanta ma si decide comunque di partire incoraggiato da sci alpinisti che partono ugualmente.
Per arrivare alla meta di oggi dobbiamo salire dall’alpe Misanco, troppo pericoloso passare sotto le pareti del Cervandone del sentiero estivo, troppa neve. E con la tanta neve presente in più si devono mettere le ciaspole (che odio), ma le pelli impediscono la libertà di movimenti per chi deve cercare postazioni fotografiche.
La salita è impegnativa e una volta arrivati a Misanco dobbiamo tagliare a destra fino a scollinare, due giorni prima è passato un’amico ma le sue tracce ormai sono sparite complici le nevicate del giorno prima e le bufera, così si pesta neve.
E una volta giunto al pontino che attraversa il rio Buscagna lo spettacolo inizia, un muro di neve, il torrente completamente coperto di neve, (ma non è una novità in inverno), e la catena montuosa del Cornera con i suoi gendarmi, il tutto condito dalla bufera che ormai si è indebolita tranne in alcuni momenti , la foto foto ritrae proprio uno dei momenti di bufera.

Ovviamente la foto sopra è l’estratto della prima sequenza in time lapse che non appena finita si riparte per la prossima, ma dove? Nel tragitto per arrivare al pontino ho intravisto un solco nel torrente scavato dalla tormenta, ovviamente stiamo parlando di neve, così parto alla ricerca e lo individuo a breve, in effetti il solco è interessantissimo e scattando in direzione est ci entrano in scena anche lo Stange, il Fizzi e sullo sfondo il grande est. E tra le due montagne appena citate c’è del bel movimento di nuvole che arricchisce la mia ripresa, la foto è eloquente

Così due sequenze sono state portate a casa, mentre rimetto le cose nello zaino penso alle prossime sequenze, salendo ne ho individuate alcune ma la prima in assoluto e da fare nel bosco di larici tra il lago Nero e dove mi trovo ora. Cumuli di neve, giochi di ombre create dai larici enormi e lo sfondo del Cornera dovrebbero bastare come ingredienti del mio prossimo time lapse, non appena individuo una zona interessante sotto tutti gli aspetti mi fermo e comincio a scattare. Fotografia sotto:

E’ tempo di andare e dopo aver fatto pochi passi per la precisione, fermarmi su quelle che in estate sono le sponde rocciose che contornano il lago Nero, oggi qua è tutto ricoperto di neve , il lago Nero è una distesa di candida bianca neve. Il punto che scelgo per fare il mio time lapse è vicino ad un tronco di un grosso larice, la particolarità sta nel fatto che questa pianta ha nella sua base una grossa spaccatura evidentissima, che non passa inosservata, ecco perché scelgo proprio questo punto, perché è facile da ricordare e riprovare nella stessa posizione (più o meno) una versione estiva della sequenza per poi in fase di montaggio finale assemblare tutto.

Nella foto sopra di vede bene la spaccatura alla base del tronco. Ormai siamo nel primo pomeriggio e il sole va giù presto in questa stagione, non rimane che sperare in un ultima ripresa, la voglio fare da sopra all’alpe Misanco, approfittando dell’inquadratura interessantissima e ancora più significativo, da fatto che ormai i sci alpinisti che vanno su al Cazzola a quest’ora sono saliti tutti e non avrò nessuno nelle inquadrature.
Arrivo sopra Misanco al pelo, nel senso che il sole sta tramontando sull’alpeggio e regalerà giochi di ombre significartivi, il primo piano delle baite, lo sfondo rappresentato dal grande est e le cime del Fizzi e lo Stage rappresentano una bella scena. In più a dare valore aggiunto delle belle increspature nella neve in primissimo piano , che volere di più?

Giornata conclusa ormai è tempo di scendere, un po a malincuore anche se alla fine so per certo che tra qualche giorno sarò di nuovo su queste montagne, destinazione?